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I cantieri e le linee guida del MIT al tempo del coronavirus

26 Marzo 2020

Ing. Veronica Liberti - NIER Ingegneria

L’attività di cantiere al tempo del Coronavirus viene disciplinata da un Protocollo condiviso, emesso dal Ministero delle Infrastrutture il 19/03/2020, ove vengono riportate indicazioni finalizzate ad incrementare l’efficacia delle misure di contenimento Covid-19, con azioni in capo al Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori ed ai Datori di Lavoro delle imprese esecutrici presenti in cantiere. L’apertura o meno del cantiere invece segue le indicazioni del D.P.C.M. 22 marzo 2020 (così come modificato dal D.M. del 25/03/2020) che stabilisce, in base all’interpretazione del codice Ateco, quali cantieri sospendere temporaneamente, fatti salvi quelli per i servizi essenziali.

In ogni caso, il protocollo del MIT prevede la sospensione di qualsiasi attività in cantiere ove non sia possibile osservare la distanza di un metro tra i lavoratori, anche attuando misure organizzative e comunque in assenza di numero sufficiente di DPI conformi alle disposizioni delle Autorità Sanitarie.

Le linee guida illustrano dettagliatamente tutto quello che occorre per garantire la sicurezza in un cantiere: le modalità di comportamento da tenere, le modalità di accesso dei fornitori esterni, la pulizia e sanificazione, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione individuale, la gestione degli spazi comuni, l’organizzazione del cantiere (turnazione, rimodulazione del cronoprogramma delle lavorazioni), la gestione di una persona sintomatica, la sorveglianza sanitaria.

In merito agli obblighi del CSE vige l’aggiornamento del Piano Sicurezza e Coordinamento e la relativa stima degli oneri comprensiva di tutti i costi per i DPI ritenuti necessari. All’interno della integrazione del PSC devono essere individuate le procedure di ingresso (tra cui il controllo della temperatura corporea), transito e uscita, definendo modalità, percorsi e tempistiche, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale presente nel cantiere. Il CSE deve, inoltre, aggiornare il cronoprogramma con una riorganizzazione delle lavorazioni e indicare eventuali procedure anti contagio.

In capo al Datore di Lavoro delle imprese esecutrici, in primis, la messa a disposizione a tutte le maestranze di DPI e tute usa e getta, l’istituzione di un presidio sanitario e, laddove obbligatorio, l’apposito servizio medico e apposito pronto intervento. Oltre a quanto previsto dal DPCM dell’11 marzo 2020, i Datori di Lavoro adottano il protocollo di regolamentazione all’interno del cantiere, applicando, le ulteriori misure di precauzione in esso elencate, previa consultazione del CSE ove nominato, delle rappresentanze sindacali aziendali/organizzazioni sindacali di categoria e del RLST territorialmente competente.

Di seguito il link per scaricare la check list relativa alle azioni da mettere in campo.

CHECK LIST PER L’APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA DI ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO DA PARTE DELLE IMPRESE ESECUTRICI COVID-19

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Commenti
  • a mio avviso il protocollo è vincolante solo per gli enti che l’hanno sottoscritto (anas, rfi), per gli altri cantieri, ammesso che si possa procedere, potrebbero rappresentare solo una linea guida

    • Il MIT ha emesso una linea guida, pertanto non vincolante.
      Se però volessimo fare un parallelismo con il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 14 marzo 2020, anche questo non vincolate all’emissione, troviamo nel D.P.C.M. del 22/03/2020 all’art. 1 comma 3) la richiesta di rispetto dei contenuti del protocollo condiviso per tutte quelle aziende le cui attività non sono sospese.

  • a mio avviso il protocollo è vincolante solo per gli enti che l’hanno sottoscritto (anas, rfi), per gli altri cantieri, ammesso che si possa procedere, potrebbero rappresentare solo una linea guida

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