COMUNITÀ ENERGETICA RINNOVABILE (CER) E AUTOCONSUMO DIFFUSO: NUOVE PROSPETTIVE DI CONDIVISIONE DELL’ENERGIA.
Come funzione la comunità energetica rinnovabile e come farne parte.
A cura di Matteo Marchesi
[Consultant – Area Sostenibilità]
COSA SIGNIFICA CONDIVIDERE L’ENERGIA.
Da alcune settimane, la tematica dell’energia condivisa e delle comunità energetiche è centrale nelle attività di programmazione della ripresa socio-economica italiana.
I clienti finali, consumatori di energia elettrica, possono associarsi per produrre localmente – tramite fonti rinnovabili – l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno e condividerla.
L’energia elettrica “condivisa” beneficia di un contributo da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
COME AVVIENE LA CONDIVISIONE DELL’ENERGIA.
Con i decreti attuativi non ancora pubblicati, ma già anticipati da svariate fonti, si va verso tre macrotipologie di configurazione in autoconsumo dell’energia:
- Autoconsumatori individuali (es: singole abitazioni, aziende)
- Autoconsumatori collettivi di energia (es: condomini)
- Comunità energetiche rinnovabili (CER)
Mentre le prime due configurazioni erano già state introdotte nel panorama normativo italiano, le Comunità energetiche rinnovabili si presentano come la vera novità in campo energetico.
COS’È LA COMUNITÀ ENERGETICA RINNOVABILE?
La comunità energetica rinnovabile (CER) è un soggetto giuridico con queste caratteristiche:
1. Si basa sulla partecipazione aperta, volontaria e autonoma;
2. Gli azionisti o i membri che esercitano il potere di controllo sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale;
3. L’obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri oppure alle aree locali in cui opera.
COME ENTRARE IN UNA CER.
Per accedere al servizio di autoconsumo diffuso si devono prevedere almeno due clienti finali e un impianto di produzione.
Ecco le condizioni che devono verificarsi:
a) Clienti finali e/o produttori con punti di connessione nella stessa zona di mercato sono i soggetti che fanno parte della configurazione;
b) Esercizio dei poteri di controllo della configurazione fa capo esclusivamente a persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali (comprese le amministrazioni comunali), gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale;
c) Tutti i consumatori, compresi quelli appartenenti a famiglie a basso reddito o vulnerabili possono partecipare;
d) La partecipazione non può essere l’attività commerciale e industriale principale delle imprese private;
e) Clienti finali e i produttori che fanno parte della configurazione hanno dato mandato al medesimo referente per la costituzione e gestione della configurazione;
f) Impianti di produzione o porzioni di impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili ammessi alla configurazione di CER devono essere: non inferiore al 70% per quelli entrati in esercizio dopo il 15 dicembre 2021 e al massimo del 30% per quelli che vanno dal 1° marzo 2020 al 15 dicembre 2021.
CONTRIBUTI PER LA COSTITUZIONE DI UNA CER.
In una CER, l’energia del consumatore viene pagata al 100% sempre al proprio fornitore in base al contratto sottoscritto. L’energia autoconsumata “virtualmente”, prodotta dalla eccedenze del produttore, riceve un incentivo che la CER redistribuisce al consumatore.
Per ciascun kWh di energia elettrica condivisa vengono riconosciuti dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) degli incentivi per 20 anni:
- Corrispettivo unitario (somma della tariffa di trasmissione per le utenze in bassa tensione, pari a 7,78 €/MWh per l’anno 2022, e del valore più elevato della componente variabile di distribuzione per le utenze ad altri usi in bassa tensione, pari a 0,59 €/MWh per l’anno 2022). Nel caso di gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente è previsto un contributo aggiuntivo dovuto alle perdite di rete evitate (variabile a seconda del livello di tensione e del Prezzo Zonale Orario dell’energia elettrica. Prendendo come esempio il Prezzo Unico Nazionale medio del 2021 si avrebbe un valore pari a circa 3,2 €/MWh per la bassa tensione e circa 1,5 €/MWh per la media tensione);
- Tariffa energia immessa in rete (Ritiro Dedicato o vendita su mercato libero);
- Tariffa premio (pari a 100 €/MWh per i gruppi di autoconsumatori e 110 €/MWh per le comunità energetiche).
I contributi economici spettanti all’energia condivisa nell’ambito di una delle due configurazioni ammesse sono incompatibili con gli incentivi del DM 04/07/2019 e al meccanismo di Scambio sul Posto. Nel caso di impianti entrati in esercizio nel periodo dal 1° marzo 2020 al 16 gennaio 2021, è possibile recedere dalla convenzione di Scambio sul Posto con il GSE per l’inserimento dei medesimi impianti in configurazioni di autoconsumo collettivo o di comunità di energia rinnovabile.
NIER E LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI.
Possiamo affiancarti nella costituzione di una comunità energetica rinnovabile in tutti i passaggi. Dagli studi di fattibilità alla realizzazione dell’impianto rinnovabile che farà parte della futura CER. Non solo, anche negli adempimenti amministrativi necessari alla creazione della più conveniente forma giuridica per la CER, nel business plan e nell’inquadramento di un progetto all’interno di strategie integrate per la mitigazione del cambiamento climatico. Infine, possiamo guidarti nella partecipazione a bandi regionali o nazionali per l’ottenimento di contributi per il finanziamento delle attività descritte.