ENERGY STORAGE.
Cos’è l’energy storage e quale ruolo gioca nella transizione energetica.
A cura di Pasquale Stumpo
[Co-Founder & CEO SYNIERGY]
Lo abbiamo già scritto in passato, la transizione energetica nel nostro Paese si basa fondamentalmente sulle fonti rinnovabili, che dovranno sostituire gradualmente altre modalità di generazione meno sostenibili in termini di bilancio di CO2.
Tuttavia, le fonti rinnovabili sono solo un aspetto – fondamentale senz’altro – ma non unico, del percorso verso la decarbonizzazione. Per loro natura, le rinnovabili sono intermittenti e difficilmente programmabili. Seguono certe loro leggi fisiche (il ciclo dell’acqua, la rotazione terrestre, i gradienti termici e i moti dell’atmosfera) che non sempre si adattano al ritmo e all’organizzazione delle attività umane.
Un fotovoltaico produce nelle ore diurne e prevalentemente nelle ore centrali della giornata; un eolico mediamente produce più di notte; l’acqua nei fiumi scorre più abbondante in primavera e, negli ultimi anni, tende pericolosamente a mancare del tutto nei mesi più caldi, quando i consumi elettrici impennano.
Qualcuno ha detto che la transizione energetica è cosa buona a patto che il consumatore finale non se ne accorga. Probabilmente, se dovessimo pagare in termini di imprevedibilità e intermittenza la decarbonizzazione e fossimo di conseguenza costretti a cambiare radicalmente il nostro modo di vivere, torneremmo a bruciare prevalentemente combustibili fossili, che costano, inquinano, ma almeno sono affidabili in termini di qualità e continuità del servizio.
È per questo motivo che chi progetta e realizza la transizione energetica, deve preoccuparsi di stabilizzare la produzione intermittente delle rinnovabili. Per farlo, c’è bisogno di sistemi di accumulo dell’energia che consentano di immagazzinarla quando è prodotta, ma non consumata, e di fornirla alla rete quando cresce la richiesta.
Gli accumuli possono essere di diverso tipo:
- Meccanici
- Termici
- Elettrochimici
Al momento, quest’ultima tipologia è la più usata per gli impianti large-scale, sia accoppiati con impianti a fonti rinnovabili che in assetto stand-alone.
IL PROGETTO BATTERY ENERGY STORAGE SYSTEM.
Un buon progetto di Battery Energy Storage System (BESS) non può prescindere dai seguenti elementi di particolare attenzione:
- Scelta del sito.
- Meglio se in zone di rete particolarmente congestionate o vicine ai centri di consumo, dove i servizi di dispacciamento sono più utili e meglio remunerati. Preferibilmente in prossimità ai nodi della rete elettrica AT, così da ridurre gli impatti, i rischi autorizzativi e migliorare i tempi di risposta alle esigenze di rete.
- Assenza di vincoli ambientali, archeologici e paesaggistici.
- Sono tutti ostativi per la realizzazione del progetto.
Il BESS, infatti, non è tra le opere soggette a Valutazione di Impatto Ambientale. Tuttavia, devono essere acquisiti tutti i pareri, il nulla-osta e i permessi necessari in caso di interferenze con vincoli.
- Una buona progettazione.
- Meritano attenzione la parte elettrica, le opere civili come le platee, le vasche di contenimento, i movimenti terra, i drenaggi e la prevenzione incendi.
Syniergy è impegnata nella transizione energetica anche attraverso la progettazione, l’autorizzazione e lo sviluppo di questi sistemi. Proprio quelli che rappresentano l’indispensabile complemento allo sviluppo delle fonti rinnovabili nel percorso verso la decarbonizzazione.