Rapporto di Sicurezza 2021: è il momento di pianificare il riesame e l’aggiornamento
Secondo il D.Lgs. 105/2015 del 26 giugno del 2015, attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, entro il primo giugno del 2016 gli stabilimenti di soglia superiore, così come definiti dal suddetto decreto, erano tenuti ad inviare il Rapporto di sicurezza ai sensi dell’art. 15, nonché la notifica ai sensi di art. 13.
Tale direttiva viene comunemente chiamata “Seveso ter”, in seguito alle precedenti versioni della direttiva sugli stessi temi, ovvero:
- Direttiva europea 82/501/CEE, recepita in Italia con il DPR 17 maggio 1988, n. 175 nella sua prima versione (Seveso)
- Direttiva 96/82 CEE, recepita in Italia con il D.Lgs. 334/99 il 17 Agosto 1999 (Seveso II)
- Direttiva 2003/105/CE, recepita in Italia con Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n. 238, che modificava il D.Lgs. 334/99.
Poiché secondo quanto previsto dall’art. 15 al comma 8, i gestori degli stabilimenti di soglia superiore, devono riesaminare il Rapporto di sicurezza ogni 5 anni e devono provvedere a trasmetterne l’aggiornamento al CTR.
La maggior parte degli stabilimenti, pertanto, deve pianificare le attività per riesaminare il rapporto di sicurezza entro il primo giugno 2021, a meno che, nel frattempo non siano intercorse modifiche di cui all’art. 18 (che comportano aggravio di rischio) o si siano verificati incidenti rilevanti.
In generale, il riesame del Rapporto di sicurezza deve prevedere l’analisi sistematica di tutti i contenuti del documento per verificarne l’adeguatezza, in particolare, si citano ad esempio alcuni principali aspetti:
- Modifiche effettuate in stabilimento sia a livello impiantistico, che organizzativo, oggetto di dichiarazioni di non aggravio di rischio.
- Sostanze e miscele in uso presso lo stabilimento, che determinano l’assoggettamento dello stabilimento alla suddetta norma, in particolare, in relazione all’eventuale aggiornamento delle schede di sicurezza ai sensi dei Regolamenti REACH e CLP.
- Analisi storica relativa agli incidenti o ai quasi incidenti occorsi preso lo stabilimento in oggetto e in stabilimenti similari negli ultimi 5 anni.
- Analisi degli eventi naturali, approfondendo il rischio degli effetti domino (NATECH), anche in relazione ai potenziali impatti al suolo legati ai cambiamenti climatici.
In funzione di quanto sopra, deve essere rivalutata l’intera analisi di rischio in termini di frequenze di accadimento nonché di calcolo delle distanze di danno tenendo conto, inoltre, degli aggiornamenti dei software utilizzati nel calcolo della simulazione dei potenziali impatti e/o dell’aggiornamento delle banche dati di riferimento.
Infine, anche il contesto territoriale in cui sorge lo stabilimento dovrà essere rivalutato, soprattutto in relazione alla possibile estensione o riduzione degli areali di danno degli eventi incidentali di riferimento.
NIER Ingegneria, già operativa nel settore dai tempi della Seveso I, ad oggi, conta sull’unità “Grandi Rischi”, composta da un team di consulenti specializzati nell’assistenza alle aziende a rischio di incidente rilevante per gli adempimenti previsti dal D.Lgs. 105/2015, con esperienza di disegno in ambiente CAD e GIS, nonché di rischi naturali.
L’intervento di consulenza per il riesame del Rapporto di sicurezza consiste nel supportare le figure HSE o il SPP dell’azienda nell’individuazione degli aspetti da aggiornare (sia nel testo che negli allegati) e delle modalità con cui tali aspetti si possano riflettere sull’analisi di rischio e nel recepimento degli stessi.
NIER Ingegneria dispone di banche dati per l’analisi storica, per l’analisi dei guasti dei componenti, e di software specifici per il calcolo delle sequenze degli eventi incidentali, nonché per la simulazione delle conseguenze degli scenari incidentali.
L’attività viene svolta sia in front office sul campo, in stabilimento, per rendere più efficace lo scambio di informazioni e la raccolta di dati, che in back office.