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14 Marzo 2024

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL’ERA DELLE PIATTAFORME DIGITALI.

Quando si parla di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, difficilmente si pensa a quelli svolti con le tecnologie digitali. Eppure, tutelarli è la vera sfida.

A cura di Fabio Di Lorenzo

[Consultant – Area Sicurezza Occupazionale]


Il lavoro su piattaforma digitale rappresenta una modalità relativamente nuova, resa possibile dalle tecnologie digitali. Basta un device – PC, tablet o smartphone – e una connessione a internet. Può essere svolta in un luogo di lavoro o, come spesso accade, da remoto. Un esempio dei lavoratori che sfruttano le piattaforme online sono i programmatori di software, i progettisti grafici o i moderatori di contenuti. Senza dimenticare i lavori emergenti che toccano da vicino l’Intelligenza Artificiale Generativa.

Negli ultimi tempi, con l’emergere di nuovi lavori digitali, alcuni interrogativi si sono fatti strada da soli: come si tutela la Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL) per questa tipologia di mansioni? Quanto incidono le piattaforme digitali sulla salute psico-fisica?

Queste domande rappresentano un grosso spunto di dibattito sia tra gli addetti ai lavori che tra coloro che frequentano le cosiddette “stanze dei bottoni”. Le recenti vicissitudini in ambito di infortuni nei luoghi di lavoro hanno smosso parecchio le acque e destata parecchia preoccupazione, tanto che il tema in questo momento è molto “caldo” e  la scenario legislativo in materia si muove verso un irrigidimento di controlli e adempimenti. Proprio in questo periodo l’EU-OSHA, conduce la campagna su scala europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri” per sensibilizzare sull’impiego di tecnologie digitali per la salute e sicurezza sul lavoro. L’avvento dell’IA generativa, poi, ha posto nuovi quesiti digitali da risolvere.

Già, digitali. Spesso si tende a pensare che il cosiddetto “anno zero” della scoperta delle relazioni tra tecnologia digitale e benessere del lavoratore coincida con l’avvento della pandemia da COVID-19. Al di là di tutti gli effetti negativi che questo evento ha portato con sé, non possiamo non sottolineare che ci ha costretti a consolidare una serie di approcci al lavoro e alla vita affidati in maniera prioritaria alle tecnologie digitali, nonché a scoprirne gli effetti positivi e negativi. In realtà, probabilmente, questo processo è iniziato decisamente prima, ma ha dovuto incontrare una brusca accelerazione.

E LO SMART WORKING?

Proprio in funzione di questo evento, la prima associazione che normalmente si tende a fare quando si parla di Piattaforme Digitali è quella di pensare ai risvolti psicofisici tanto dibattuti legati al lavoro da remoto. In realtà, le piattaforme digitali aprono a un mondo ben più ampio e articolato. Alzi la mano chi tra noi, soprattutto tra i cosiddetti “millenials” e “gen. Z” non ha sentito parlare di Nomadi Digitali. Quanti di noi avranno sognato di girare il mondo, smartphone alla mano, e guadagnare “semplicemente” raccontando il proprio vissuto mediante social media e dispositivi mobile.

Al di là di quanto possa essere semplice o fruttuoso questo specifico mestiere, è interessante soffermarsi su quanti scenari possano essere riconducibili all’utilizzo di tecnologie digitali e piattaforme online che ci permettono di superare il concetto del “trovarsi nello stesso luogo per poter comunicare e condividere informazioni” e introducono l’accessibilità istantanea a tutte le informazioni, che non sono più vincolate a supporti fisici installati su un unico device. C’è un mondo, come si suol dire, dietro l’utilizzo di piattaforme digitale in ambito lavorativo.

salute e sicurezza sul lavoro

Mentre è chiaro che per lo più, soprattutto ad un primo approccio, sono i lati positivi e migliorativi di questa cosa a balzare all’occhio (pensiamo al mondo che si è aperto intorno ai rider delle piattaforme di food delivery), la recente esperienza sociale ci costringe a guardare con “sospetto”, o comunque a considerare, i possibili risvolti negativi di questo nuovo modo di lavorare.

Quali potrebbero essere quindi eventuali pro e contro di questo contesto di lavoro? Proviamo ad riassumere alcuni “pro” e “contro”, oggetto del dibattito del legame lavoro digitale – Salute e Sicurezza del lavoratore:

PRO:

  • Abbattimento della distanza
  • Miglioramento dell’accessibilità al lavoro di persone più fragili e/o emarginate
  • Miglioramento delle condizioni di lavoro rispetto a posti di scarsa qualità spesso accessibili da queste persone
  • Reddito aggiuntivo o combinato con altre attività.

CONTRO:

  • Problematiche legate alla salute psicofisica (ergonomia)
  • Confini poco chiari vita/lavoro
  • Isolamento sociale
  • Sforzi aggiuntivi e skills necessarie per accedere al lavoro
  • Insicurezza lavoro-reddito e problematiche di inquadramento contrattuale.

I PRIMI PASSI NORMATIVI.

Il sistema legislativo si sta scuotendo fortemente in merito a questo tema. Una serie di normative ad hoc sono già state emanate su questi aspetti, altre probabilmente sono in procinto di uscire allo scoperto o lo saranno in futuro.

Se rimaniamo all’interno del nostro quadro normativo, possiamo sottolineare la Carta di Bologna, relativa ai diritti fondamentali del lavoro digitale in contesto urbano. Spostandoci su altre frontiere, troviamo, per esempio, la Legge Spagnola sui rider (che ha introdotto il diritto alla trasparenza algoritmica e la presunzione di un rapporto di lavoro dipendente) oppure la Legge El-Khomri  (in ambito normativo francese) relativa all’orientamento alla mobilità e alla lotta alla frode, o altre normative legate a specifici aspetti afferenti a questo  tema (diritto alla disconnessione, all’adesione/costituzione di un sindacato, ecc.).

Insomma, il dibattito è acceso. Le parti sociali hanno già iniziato i negoziati e concordato diverse iniziative. Uno cosa è certa, le piattaforme digitali non sono il futuro, ma sono già il presente ed il presente è in piena evoluzione.


DALLE PAROLE AI FATTI .

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