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7 Marzo 2024

SICUREZZA STRADALE: VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LE AZIENDE.

Un’analisi sui rischi di incidenti risulta fondamentale per la salute dei lavoratori che utilizzano i veicoli per lavoro.

A cura di Francesca Zaniboni

[Resp. Sistemi di gestione della Sicurezza – Area Sicurezza Occupazionale]


LA PREMESSA SULLA SICUREZZA STRADALE

Il tema della sicurezza stradale per i lavoratori e le aziende assume sempre maggiore importanza anno dopo anno. Nonostante i continui progressi tecnologici e organizzativi, il problema rimane estremamente attuale.

Questa questione è particolarmente delicata perché le tante attività economiche coinvolgono diversi tipi di veicoli sulle strade. I lavoratori che utilizzano i mezzi sono esposti al rischio di incidenti stradali sia durante l’orario lavorativo che negli spostamenti da e verso il lavoro.

Gli incidenti stradali sono sempre preceduti da situazioni di pericolo reale che non sempre sfociano in un sinistro. Queste situazioni di pericolo reale, a loro volta, derivano da situazioni di pericolo potenziale. Il continuo susseguirsi di eventi che precede l’incidente è rappresentato dalla piramide illustrata nella Figura 1.

sicurezza stradale
Figura 1

La sicurezza della guida dipende dall’interazione dinamica tra UOMO, AMBIENTE e VEICOLO. Quando si verifica un problema, questo equilibrio viene compromesso e aumenta il rischio di incidente stradale.

In definitiva, il concetto di “sistema guida” è composto da una terna di componenti – UOMO, VEICOLO, INFRASTRUTTURA – in equilibrio dinamico, influenzato dall’ambiente esterno e dalle scelte fatte nella pianificazione dello spostamento.

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO AI SENSI DEL D.LGS. 81/08

Nel D.Lgs 81/08 e ss.mm.ii. non è presente un riferimento esplicito al rischio che deriva dalla circolazione stradale. Tuttavia, obbliga ogni datore di lavoro a valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori” (art. 28, D.Lgs.81/08). Pertanto, è necessario eseguire una valutazione dei rischi sulla circolazione stradale. Bisogna sempre considerare che la strada rappresenta un luogo di lavoro dove il datore non ha il pieno controllo sulle condizioni di sicurezza.

Questa considerazione si applica nella maggior parte dei casi, ad eccezione di quei luoghi che rientrano all’interno di siti di proprietà:

  • Viabilità interna
  • Parcheggi
  • Piazzali
  • Aree pedonali
  • Aree carrabili

per i quali il DL è responsabile della gestione del rischio e, conseguentemente, dell’adozione di adeguate misure di prevenzione e protezione.

È importante documentare questa valutazione del rischio, utilizzando un documento che funge da registro per dimostrare se e come è stata fatta la valutazione del rischio. 

Inoltre, è molto importante registrare e analizzare sia gli incidenti sia quelli sfiorati che coinvolgono il traffico veicolare. Questo consente di identificare e correggere le potenziali fonti di rischio e contribuisce, non solo a proteggere la salute e la sicurezza dei dipendenti, ma anche a preservare l’integrità dell’organizzazione, riducendo potenziali costi associati a infortuni gravi.

NIER, nel corso degli anni, ha elaborato una metodologia di valutazione del rischio stradale ispirata a quello di cui abbiamo parlato.

Per caratterizzare il rischio stradale è necessario considerare la probabilità e la gravità degli infortuni. Si interviene sulla probabilità con misure di prevenzione e sulla gravità con misure di protezione.  Durante le analisi è importante valutare eventuali fattori peggiorativi del rischio stradale, tra cui:

  1. La mansione prevede che il lavoratore passi alla guida gran parte del tempo di lavoro. In questo caso, infatti, aumenta il “rischio passivo”, ovvero il rischio a cui è esposto  a causa della sua presenza sulla strada, ad esempio a causa di comportamenti scorretti da parte di altri conducenti.
  2. La mansione prevede l’uso di veicoli diversi da quello abituale (ad esempio: mezzi per il trasporto di merci o persone, veicoli speciali o di servizio, uso di automezzi condivisi, etc.).
  3. La mansione prevede lo svolgimento di altri compiti oltre alla guida (ad esempio: ispezioni visive, comunicazioni telefoniche, etc.), che possono comportare insorgenza di distrazione.
  4. La mansione non consente di avere flessibilità nella pianificazione degli spostamenti (ad esempio: per definire adeguatamente tempi di percorrenza, percorsi, rinvii per condizioni avverse, etc.), con conseguente rischio derivante da fretta, stanchezza o avverse condizioni ambientali (meteo o traffico).
  5. La mansione prevede il lavoro a piedi su strade aperte al traffico (ad esempio: per cantieri, ispezioni, raccolta rifiuti, etc.).
sicurezza stradale

Per quanto riguarda i veicoli, oltre agli obblighi di revisione, è importante garantire che siano mantenuti efficienti con un piano di manutenzione programmata e che siano adeguati rispetto all’attività svolta.

La valutazione del rischio relativo alla sicurezza stradale si basa sulla suddivisione dei lavoratori in gruppi omogenei. Per individuare tali gruppi, è necessario fare riferimento a criteri specifici, in base ai quali è possibile confrontare le diverse mansioni e determinare la categoria di rischio a cui ciascuna di esse è esposta. Questi criteri possono includere: la frequenza degli spostamenti, i mezzi utilizzati durante il lavoro, le responsabilità legate alla guida conforme al codice della strada o il lavoro a piedi lungo le strade.

Su queste basi è possibile definire un livello di rischio intrinseco, che verrà poi mitigato con l’adozione di misure di prevenzione.

La gerarchia delle misure di controllo per la sicurezza stradale può essere riassunta così:

  • Eliminazione (ad es. evitare il trasporto in auto per recarsi alle riunioni, favorire l’utilizzo di mezzi pubblici quali treno)
  • Sostituzione (ad es. utilizzare veicoli con soluzioni di sicurezza avanzate invece di veicoli con soluzioni di sicurezza scadenti)
  • Controlli tecnici (ad es. scegliere veicoli con barriere di sicurezza tecniche o fisiche, ad es. airbag)
  • Controlli amministrativi (ad es. addestrare i lavoratori e i conducenti a guidare in sicurezza e a rispettare i tempi di guida e di riposo sicuri, sensibilizzare i lavoratori a programmare gli spostamenti)
  • Dispositivi di protezione individuale (ad es. insistere sull’uso della cintura di sicurezza per i conducenti o del casco per i ciclisti).

DALLE PAROLE AI FATTI .

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