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13 Dicembre 2022

GRI STANDARDS, COSA CAMBIA DAL 2023.

Dal 1° gennaio entrerà in vigore la versione aggiornata degli standard GRI, pubblicata nel 2021. Si tratta delle linee guida per creare i rendiconti delle performance di sostenibilità. Scopriamo cosa cambia.

A cura di Claudia Verna
[Sustainability Consultant – Area Sostenibilità]

icona area sostenibilità

COSA CAMBIA DAL 2023.

Dal 1° gennaio 2023, c’è una nuova versione aggiornata dei GRI Standards. Subentra a quella utilizzata dal 2016 a oggi come riferimento principale per la rendicontazione di sostenibilità in gran parte del mondo.

La Global Reporting Initiative (GRI) è un’organizzazione con l’obiettivo di fornire linee guida e creare un linguaggio condiviso per misurare e comunicare gli impatti di un’attività sulle varie dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e sociale. Qualsiasi realtà pubblica o privata, di qualunque dimensione, settore e area geografica, può avvalersi dei GRI, che funzionano come un set di standard interconnessi.

Dopo una revisione durata due anni, il 6 ottobre 2021 è stata lanciata la nuova versione degli standard GRI: quelli che riguardano in modo trasversale tutti.

Cosa cambia rispetto al passato? Proviamo ad evidenziare sinteticamente alcuni punti chiave.

Innanzitutto, le modifiche più consistenti riguardano proprio gli Universal Standard alla base del processo di rendicontazione, rivisti per essere più fruibili dalle PMI e più esigenti sulla due diligence per identificare gli impatti dell’organizzazione e sul tema dei diritti umani.

GLI INDICATORI GRI STANDARDS.

Il primo degli indicatori universali (GRI 1) chiarisce i vincoli di conformità per poter adottare lo standard. Il secondo (GRI 2) richiede alle imprese di fornire informazioni organizzative e di contesto, come la governance, i lavoratori, le politiche aziendali, ma anche l’approccio allo stakeholder engagement e alle modalità di rendicontazione.

Proprio riguardo alle modalità di rendicontazione è importante sottolineare una novità significativa. 

A partire da gennaio 2023, scompare la distinzione tra le due opzioni di rendicontazione “Core” (di base) e “Comprehensive” (più completa). Si parlerà, piuttosto, di Report in accordance with GRI, quando l’organizzazione sarà in grado di soddisfare i requisiti obbligatori dello standard o di Report with reference to global reporting initiative GRI. Quest’ultima modalità, già valida in precedenza, consente di rendicontare solo gli impatti essenziali o informazioni specifiche, senza l’impegno di un report esauriente.

Infine, il terzo standard della serie Universal (GRI 3), rappresenta una guida per determinare i temi materiali – cioè rilevanti – e gestire le informazioni in ottica di rendicontazione.

gri standards

LE IMPRESE SOGGETTE ALLA DIRETTIVA EUROPEA.

La materialità è da sempre un concetto chiave per i GRI Standards che punta a enfatizzare la rilevanza degli impatti effettivi e potenziali, negativi e positivi, di breve e lungo termine sull’economia, l’ambiente e le persone, compresi gli impatti sui diritti umani. Così da valutarne la significatività e adottare misure di mitigazione dove sono necessarie.

Questa impostazione diventerà essenziale per definire i temi materiali più significativi dei quali rendere conto agli stakeholder.

Inoltre, le imprese soggette alla nuova Direttiva europea sulla rendicontazione di sostenibilità, approvata a novembre dal Parlamento Europeo, a partire dal 2024 dovranno adottare la prospettiva della doppia materialità, superando la visione disgiuntiva di materialità finanziaria e materialità degli impatti.

A tal proposito, il GRI standards si mostra in linea con le indicazioni dell’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group e della CSDR (Corporate Sustainability Reporting Directive), che invitano ad impostare la rendicontazione di sostenibilità tenendo conto di come determinati temi ESG possano influenzare le attività di un’impresa e, dall’altra parte, di come le attività dell’impresa possano generare impatti sulle persone e sull’ambiente.

Un’altra significativa novità dei GRI 2021 è l’introduzione dei Sector Standards, concepiti per accrescere la qualità, la completezza e la coerenza dei bilanci di sostenibilità, grazie all’integrazione di 40 nuovi standard che saranno sviluppati in base a settori specifici, a cominciare da quelli considerati a maggior impatto.

Ad oggi, sono già disponibili gli standard di settore per:

  • Oil & Gas
  • Carbone
  • Agricoltura
  • Acquacoltura e Pesca
  • Estrazione mineraria.

DALLE PAROLE AI FATTI .

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