SAFETY AUDIT NELLA GDO.
Una struttura organizzativa ben definita permette di programmare tutte le attività di monitoraggio sulla salute e sicurezza nella GDO.
A cura di Francesca Zaniboni
[Responsabile Sistemi di Gestione della Sicurezza – Area Sicurezza Occupazionale]
IL PROGETTO PER NUMEROSI PUNTI VENDITA.
Come procedere con il Safety Audit di un brand della Grande Distribuzione con punti vendita sparsi in tutta Italia?
Con organizzazione ed efficienza.
La sfida ha richiesto di verificare la conformità delle attività e dei luoghi rispetto al D.lgs 81/08 e i riferimenti della norma UNI ISO 45001:2018. Non solo, abbiamo anche registrato quelle criticità che avrebbero permesso un miglioramento costante.
Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo impostato una struttura organizzativa in grado di programmare e coordinare le attività di Safey Audit. Una base capace di garantire un’operatività continuativa del servizio.
Allo stesso tempo, abbiamo attivato una decina di auditor formati come auditor interni di sistemi di gestione ai sensi della norma UNI ISO 45001:2018.
Cosa ci ha permesso di ottenere questo processo?
La formazione di un gruppo di lavoro competente e flessibile, capace di uniformare l’approccio e le attività fatte.
5 STEP PER 5 VANTAGGI.
Quali sono state le azioni che abbiamo portato avanti nei punti vendita? Cinque, ed eccole:
- Riunione di coordinamento e una pianificazione iniziale per comprende gli aspetti chiave delle verifiche. Questo ci ha aiutati ha coordinarci con RSPP, ASPP, tecnici della manutenzione e Auditor
- Programma di audit per circa 150 Punti Vendita
- Audit dopo la programmazione
- Reporting redatto e presentato
- Riunione conclusiva annuale per condividere gli spunti utili a migliorare il lavoro dell’anno successivo.
Grazie alla proficua collaborazione con il cliente si è potuto di anno in anno migliorare la check-list predisposta per lo svolgimento degli audit. Dal 2016 ad oggi, si è passati da una check-list cartacea a una informatizzata che porta con sé notevoli vantaggi:
- Acquisire dati in maniera strutturata;
- Riduzione del lavoro di back office con conseguente riduzione delle tempistiche di restituzione dei risultati degli audit ai referenti aziendali;
- Velocità maggiore della presa in carico;
- Raccogliere evidenze oggettive allegando immagini;
- Ridurre l’utilizzo di materiale cartaceo.
Per concludere, i sopralluoghi nei punti vendita sono stati 150. Le complessità sono state differenti e variavano a seconda delle attività svolte.