Rischi NaTech.
Metodologie di valutazione dei rischi derivanti da eventi naturali.
A cura di Giuseppe Scaglione
[Consultant Grandi Rischi e Ambiente – Area Sostenibilità]
Gli eventi NaTech (Natural Hazard Triggering Technological Disasters) possono essere definiti “Incidenti tecnologici, come incendi, esplosioni e rilasci tossici che possono verificarsi all’interno di complessi industriali a seguito di eventi calamitosi di matrice naturale”. Quindi, rientrano in questa definizione tutti gli incidenti che incrementano il rischio già presente dall’evento naturale stesso, dando luogo ad avvenimenti di gravità e tipologia diversi dalla causa iniziatrice.
Dalla definizione del termine NaTech, si capisce che gli eventi sopra descritti sono caratterizzati principalmente da due aspetti: il rilascio di una sostanza pericolosa e la correlazione con un evento naturale (molto spesso la causa iniziatrice). Questa caratterizzazione deriva dal fatto che, dal punto di vista normativo, la valutazione del rischio NaTech è un adempimento introdotto dal D.Lgs. 105/15. In poche parole è una prerogativa degli stabilimenti sottoposti alla direttiva Seveso in materia di “incidenti rilevanti”.
La valutazione del rischio NaTech, nonostante nasca da un settore estremamente specifico, può essere estesa nel più ampio processo di valutazione dei rischi di qualunque realtà industriale, al fine di identificare approfondimenti, soluzioni tecniche o gestionali, volte alla mitigazione del rischio.
METODOLOGIE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NATECH.
Indipendentemente dal dettaglio sulla metodologia da adottare nella valutazione, è possibile identificare due fasi principali che accomunano tutte le valutazioni in ambito NaTech.
La prima fase consiste nella caratterizzazione dei rischi naturali associati al territorio in cui è situato l’oggetto di studio (in termini di frequenza e di intensità) e quindi di una prima identificazione dei pericoli significativi associati al sito in oggetto per tipologia di evento naturale.
Successivamente, in funzione delle contromisure già esistenti viene attribuito un livello di vulnerabilità, che combinato con la pertinenza o meno dei rischi individuati concorre a definire il livello di rischio per il sito oggetto di valutazione.
RISULTANZE DELLO STUDIO.
A seguito dell’analisi condotta, per i rischi risultanti con livello di rischio “non tollerabile” vengono proposte misure di mitigazione e prevenzione, in coerenza con la strategia di gestione del rischio.
Le risultanze dello studio permettono di:
· Adottare miglioramenti, se necessari, per eliminare, prevenire, controllare o contenere i pericoli;
· Fornire uno strumento tecnico di supporto alle decisioni in merito a soluzioni progettuali o alla gestione dei rischi;
· Diventare un input per altri studi specifici di sicurezza, laddove emergano particolari criticità ad esempio relative ad un particolare evento naturale;
ESPERIENZA NIER.
NIER opera da sempre nel settore del rischio industriale, con particolare riferimento agli stabilimenti “a rischio di incidenti rilevanti”, pertanto la valutazione del rischio NaTech viene regolarmente condotta nell’ambito delle analisi di rischio predisposte in accordo al D.Lgs. 105/15.
In tempi più recenti, molte aziende “non soggette a direttiva Seveso” hanno richiesto il nostro supporto per realizzare una valutazione del rischio NaTech. L’esperienza acquisita nell’ambito negli stabilimenti Seveso ci ha permesso di identificare, di volta in volta, le metodologie più opportune in base alla tipologia di cliente al fine di individuare le migliori soluzioni tecniche o gestionali in coerenza con la strategia di gestione del rischio adottata dal sito.