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17 Luglio 2024

SGE PER LA DECARBONIZZAZIONE.

Un sistema di gestione dell’energia (SGE) certificato ai sensi della Norma UNI CEI EN ISO 50001 assume un ruolo centrale nella roadmap di decarbonizzazione continentale. Ti spieghiamo il perché.

A cura di Matteo Marchesi

[Consultant – Area Sostenibilità]


INTRODUZIONE.

La nuova Direttiva Europea 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore lo scorso ottobre e che dovrà essere recepita in Italia entro il 2025, introduce, per le Organizzazioni, gli obblighi relativi all’attuazione di un sistema di gestione dell’energia (SGE) o all’alternativa tra attuazione di un sistema di gestione dell’energia (SGE) ed effettuazione di un audit energetico a seconda della fascia di consumo annuo delle Organizzazioni stesse.

Un ruolo centrale che spiega quanto sia importante avere un SGE certificato ai sensi della Norma UNI CEI EN ISO 50001 nella roadmap della decarbonizzazione.

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO “ENTRA” NELLE ISO E IN PARTICOLARE NEI SGE.

Un sistema di gestione dell’energia può essere inteso come strumento vivo e in continua evoluzione per seguire le mutabili caratteristiche ed esigenze dell’organizzazione nella quale è realizzato. Perché questo sia possibile, le norme tecniche sui sistemi di gestione dell’energia e in generale tutte le norme tecniche ISO sono sottoposte alla revisione sistematica con periodicità almeno quinquennale. La revisione sistematica inverte il flusso dai tavoli tecnici ISO agli utilizzatori, richiedendo ai gruppi di lavoro nazionali di fornire informazioni non solo sulla trasposizione nazionale, ma anche – consultando i portatori di interesse nazionali – sull’uso del documento in questione.

Il cambiamento climatico è un aspetto sempre più centrale per la società, che viene riflesso anche dalle norme tecniche, alcune delle quali hanno un ruolo fondamentale nella lotta e nell’adattamento al cambiamento climatico. Considerato il peso che le norme sui i sistemi di gestione possono avere, anche a partire dalla dichiarazione di Londra del 2021, nel febbraio 2024 è stata introdotta una modifica che si applica da subito a circa trenta norme tecniche sui sistemi di gestione. Le modifiche riguardano il contesto delle Organizzazioni, in particolare i requisiti 4.1 e 4.2. Alla fine del punto 4.1 viene aggiunto che “L’organizzazione deve stabilire se il cambiamento climatico sia un fattore rilevante.” e la seguente nota nel punto 4.2: “Le parti interessate rilevanti possono avere requisiti relativi ai cambiamenti climatici”. Non si tratta di nuovi requisiti, ma di un maggior dettaglio, con un esplicito riferimento alle questioni climatiche: i suddetti punti richiedevano già all’organizzazione di considerare tutte le cause interne ed esterne che possono avere un impatto sul sistema di gestione. Le aggiunte garantiscono che tra le cause considerate ci sia anche il cambiamento climatico. La modifica non ha effetto sui certificati in vigore e non richiederà attività aggiuntive da parte degli organismi di certificazione, ma punta l’attenzione sulla tematica anche in ambito di certificazioni volontarie.

Data l’importanza dei sistemi di gestione dell’energia, i tavoli di lavoro ISO hanno prodotto e stanno lavorando a una serie di norme e guide a corredo per facilitarne e renderne più efficace l’applicazione e la certificazione, fra le quali la revisione della ISO 50006 sulla valutazione della prestazione attraverso gli indicatori prestazionali e i riferimenti energetici e la ISO/PAS 50010:2023 Guidance for net zero energy in operations using an ISO 50001 energy management system.

Tra i concetti di cui si sta prendendo piena coscienza ci sono il Net zero energy (NZE), lo stato in cui una certa quantità di energia consumata è bilanciata da una pari quantità di energia rinnovabile generata, e il Net zero carbon (NZC), bilanciamento tra emissione e rimozione di gas a effetto serra (GHG).

Il concetto di NZE in passato è stato legato agli edifici, diffondendosi poi agli altri settori, fra i quali l’industria. In generale, oltre ai consumi di energia per le proprie operazioni, l’organizzazione può decidere di includere l’energia incorporata nei prodotti o servizi acquistati, per la produzione, per la costruzione degli edifici, etc. Tali concetti, messi a terra dagli indicatori zEnPIs, sono quindi da affiancare ai tradizionali strumenti di analisi degli impatti GHG non legati all’energia, per i quali esistono le ISO 14064 e 14067.

LA NORMA ISO 50001.

La ISO 50001 è uno standard internazionale per la gestione dell’energia che fornisce una serie di regole per stabilire, implementare, mantenere e migliorare un SGE. La ISO 50001 è uno standard di tipo prestazionale: gli elementi richiesti per garantirne la conformità ruotano principalmente intorno al concetto del miglioramento continuo della prestazione energetica, che si sviluppa a sua volta in quattro temi distintivi principali dello standard.

Gruppo di gestione dell’energia

Rispetto a ruoli e responsabilità, occorre individuare la persona o il gruppo di lavoro che dovrà gestire il sistema (e più in generale i progetti di efficienza energetica). Le persone che costituiscono il gruppo di gestione dell’energia sono il “cervello” del SGE, di concerto con l’Energy Manager, se nominato. Risulta necessario inserire ruoli aziendali con adeguato potere decisionale e competenze specialistiche per gestire azioni di miglioramento, monitorare ed analizzare le performance dei processi; tipicamente le aree coinvolte sono quelle che afferiscono alla parte tecnica/progettuale, operation, HSE, finanza ed amministrazione.

Analisi energetica

L’analisi energetica è, invece, il “cuore” del SGE. Per una corretta pianificazione in campo energetico occorre avere a disposizione e mantenere aggiornata un’analisi energetica di qualità che permetta all’azienda di quantificare in maniera corretta i principali centri di costo, individuare gli usi energetici significativi (“USE”, cioè le aree di consumo da attenzionare) da monitorare con opportuni indicatori di performance ed infine definire la strategia di miglioramento delle prestazioni.

Monitoraggio

La misurazione ed il monitoraggio, in primis degli USE, ma in generale di qualunque atro uso energetico, sono gli “occhi” del SGE. Attraverso la strategia di misurazione si definiscono adeguati indicatori per controllare i risparmi conseguiti dai progetti di miglioramento, controllare i consumi specifici degli impianti ed intercettare tempestivamente (e risolvere) anomalie. Queste operazioni, che devono prevedere un adeguato livello di risorse (misurare non basta: occorre saper leggere e interpretare i dati), permettono sostanzialmente di prevenire scostamenti inaspettati della prestazione energetica e della compliance aziendale in campo energetico, e riproporre le opportunità che, una volta colte, hanno avuto un successo accertato.

Dalle recenti esperienze derivanti dall’analisi degli obblighi normativi relativi al D.Lgs.102/2014 in tema di efficienza energetica, si stima che l’installazione di un sistema di monitoraggio dell’energia possa contribuire da solo a una riduzione del consumo di energia fino al 10%, grazie al raggiungimento di una maggiore consapevolezza dei consumi energetici e identificazione in tempo reale di scostamenti inattesi della prestazione energetica.[1]

Gestione operativa

Ultimo, ma non meno importante elemento portante della norma ISO 50001 è rappresentato dalle attività operative (conduzione, manutenzione, progettazione ed approvvigionamento), nel quale viene richiesto di analizzare l’impatto delle scelte aziendali anche sulla componente costi e consumi energetici: si rende necessario ampliare le analisi aggiungendo la componente energia ai driver “canonici” (qualità, ambiente, salute e sicurezza). La gestione operativa è strettamente legata alle tre caratteristiche sopra descritte, rappresentandone il punto di congiunzione. La gestione operativa rappresenta, quindi, le “gambe” del SGE che permettono all’azienda di intraprendere il percorso verso l’eccellenza.

Vantaggi

L’efficace attuazione di un SGE garantisce una serie di vantaggi[2]:

  • Fornire un approccio sistematico al miglioramento della prestazione energetica;
  • Aumentare la competitività dell’Organizzazione, conseguenza diretta del miglioramento della prestazione energetica e della diminuzione dei costi energetici a parità di attività svolta;
  • Aumentare credibilità e posizionamento dell’Organizzazione in campo di business developement e attrattività nei confronti delle parti interessate (clienti, dipendenti, fornitori,…);
  • Permettere alle Organizzazioni di raggiungere gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico riducendo le proprie emissioni di gas serra legate all’uso di energia.

Punti di attenzione

Per quanto descritto, risulta importante sottolineare che adottare un sistema di gestione non significa appesantire le attività, ma scegliere consapevolmente un approccio strutturato all’energy management, permettendo allo stesso tempo di valorizzare agli occhi delle parti interessate i risparmi ottenuti. Per ottenere questi risultati, tuttavia, è importante tenere in considerazione una serie di aspetti potenzialmente critici, che talvolta sono sottovalutati nella progettazione del SGE:

  • Necessità di avere un’analisi energetica solida che generi un piano di miglioramento con diverse proposte di intervento (sia investimenti, sia come attività gestionali e/o modifica parametri operativi e di processo).
  • Considerare la necessità di investimenti in strumenti di misurazione energetici e di altre grandezze non energetiche (es: pezzi prodotti, aria compressa, energia termica e frigorifera, ecc.) e, soprattutto, valutando sistemi informatici a supporto per la gestione automatica della raccolta, elaborazione e gestione anomalie.
  • Necessità di coinvolgimento operativo di diverse aree aziendali (area tecnica, produzione, manutenzione, ecc) nelle attività di monitoraggio indicatori, progetti di miglioramento. In questo senso risulta fondamentale dotarsi di un’organizzazione interna per l’energy management trasversale tra le diverse funzioni, in modo analogo a quanto di norma già viene fatto in materia di qualità o salute e sicurezza.

[1] ENEA, MDPI

[2] Norma UNI CEI EN ISO 50001


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