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25 Luglio 2024

VALUTAZIONE DEI RISCHI IN OTTICA DI GENERE.

Il manuale INAIL  “La valutazione dei rischi in ottica di genere” interviene in modo strutturato ed attento in riferimento all’art. 28 del D.Lgs. 81/08. Ecco un brevissima introduzione al manuale.

A cura di Giuseppe Cavallone

[Consultant sicurezza alle imprese e Responsabile salute e sicurezza settore privato – Area Sicurezza Occupazionale]


Il manuale, INAIL  “La valutazione dei rischi in ottica di genere” si pone l’obiettivo di  affiancare i tecnici nel superamento sul tema della valutazione dei rischi in ottica di genere, delle difficoltà attuative e della carenza di metodologie standardizzate.

È evidente che non solo uomini e donne possono essere esposti a rischi diversi nei vari comparti di lavoro, ma possono rispondere in maniera diversa alla stessa esposizione a un determinato rischio.

Il manuale (cfr. Premessa) segnala che “tradizionalmente, la normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro non ha fatto distinzione tra i diversi generi, tanto che luoghi di lavoro, macchine e attrezzature, postazioni di lavoro e persino i DPI sono stati progettati e resi disponibili per individui occidentali, di sesso maschile di corporatura ed età medie e standardizzata; lo stesso è avvenuto per il calcolo dei limiti di esposizione alle sostanze pericolose”.

Gli autori del manuale rilevano (ndr. al riguardo non si può che concordare) che spesso nei DVR la differenza di genere viene confusa con la tutela delle lavoratrici madri, peraltro oggetto di una specifica norma (d.lgs. 151/2001).

Poi, è assolutamente condivisibile l’assunto (cfr. Introduzione) che “le differenze di sesso afferiscono alla sfera biologica, mentre la differenza di genere afferisce alla sfera sociale e culturale”, da cui si intuisce che va riservata una grande attenzione ai rischi trasversali/organizzativi.

Il Manuale è costituito da una sezione di inquadramento generale della problematica, composta da questi macro argomenti:

  • Aspetti normativi
  • Analisi del quadro statistico occupazionale, degli infortuni e malattie professionali
  • Esperienze di valutazione dei rischi in ottica di genere
  • La “medicina di genere” e il contributo del medico competente
  • Aspetti tecnici per la valutazione dei rischi in ottica di genere
  • Riferimenti legislativi e normativi
  • Bibliografia e Sitografia
  • Sezione applicativa.

Gli autori hanno strutturato la sezione applicativa per facilitare il processo di integrazione dei documenti di valutazione dei rischi già redatti dai datori di lavoro. Pertanto, propongono un gruppo di schede sintetiche che, a partire da una breve descrizione del rischio, evidenziano se lo stesso sia “neutro” – ovvero indifferenziato rispetto al genere – o abbia qualche specificità di genere anche in relazione ai danni connessi e alle misure di prevenzione e protezione differenziate.

Le schede coprono le seguenti tematiche:

  • Stress lavoro correlato
  • Molestie e violenze
  • Lavoro notturno
  • Rischi di natura ergonomica
  • Rischi da agenti fisici
  • Rischio vibrazioni corpo intero
  • Rischio vibrazioni mano-braccio
  • Rischio da agenti chimici
  • Rischio da agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici
  • Rischio da agenti biologici
  • Rischio stradale in occasione di lavoro
  • Rischio infortuni in itinere

Qui puoi leggere l’introduzione dell’INAIL alla valutazione dei rischi in ottica di genere e scaricare il primo manuale.

Ad aprile, invece, abbiamo scritto un articolo sul tema “Prospettiva di genere e sicurezza sul lavoro”. Lo trovi qui.


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