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23 Giugno 2022

LCA – LIFE CYCLE ASSESSMENT.

Il Life-Cycle Assessment (LCA) è uno strumento fondamentale a supporto del Green Deal Europeo e della sostenibilità ambientale.

A cura di Camilla Tomasetta
[ Sustainability Specialist – Area Sostenibilità ]


COS’È IL LIFE CYCLE ASSESSMENT?

Il Life Cycle Assessment (LCA) è una metodologia standardizzata per valutare i potenziali impatti ambientali associati a un prodotto, un processo o un sistema lungo il suo ciclo di vita: dall’estrazione delle materie prime fino al fine vita.

Se teniamo conto degli input e degli output (rispettivamente materiali, energia ed emissioni) in ogni fase del ciclo di vita del prodotto, il Life-Cycle Assessment supporta l’identificazione degli hotspot degli impatti e – soprattutto – il confronto dei diversi scenari.

Il Life Cycle Assessment è una metodologia di valutazione multi-criterio perché copre un’ampia varietà di carichi e d’impatti associati alla salute umana, a quella dell’ecosistema e alla disponibilità di risorse.

Permette di misurare diverse categorie di impatto associate a:

  • Cambiamenti climatici;
  • Esaurimento delle risorse;
  • Effetti sull’ecosistema;
  • Effetti sulla salute umana.

L’impatto sui cambiamenti climatici viene misurato con la nota “carbon footprint”, che utilizza come unità di misura le emissioni di CO2 equivalenti.

Uno studio Life Cycle Assessment prevede il rispetto di un framework ben preciso, definito nello standard ISO 14040 e che ne definisce sia i principi che la struttura. L’ISO 14044, invece, delinea i requisiti e le linee guida dell’LCA di prodotto, mentre l’ISO 14072 riguarda l’LCA delle organizzazioni.

Life-Cycle Assessment

Framework internazionale metodologia Life-Cycle Assessment, adattato da ISO 14040.

ANALISI LCA

FASE 1: Definizione degli obiettivi e il campo di applicazione LCA.

In questo primo passaggio, vengono definiti i motivi per eseguire il Life-Cycle Assessment e viene descritto con precisione il prodotto o il servizio considerato. Questo influenzerà alcuni aspetti, come la banca dati e la scelta del metodo di valutazione d’impatto, ma anche l’interpretazione dei risultati.

FASE 2: Analisi di inventario.

La fase di inventario del ciclo di vita, Life Cycle Inventory (LCI) in inglese, è una raccolta dei dati che include quelli di background e quelli primari. I dati sono raccolti attraverso questionari e banche dati. L’LCI è certamente un passaggio fondamentale dell’LCA, strettamente legato ai risultati complessivi ma, allo stesso tempo, rappresenta anche un elenco di input e output da e verso la natura. Da questo elenco (spesso lungo e tecnico) è difficile trarre conclusioni o valutazioni. Questo porta all’applicazione della fase di valutazione d’impatto dell’LCA.

FASE 3: Valutazione degli impatti.

La fase di Life Cycle Impact Assessment (LCIA) è definita come la fase dell’LCA volta a comprendere e valutare l’entità e il significato dei potenziali impatti ambientali di un sistema di prodotto, durante la quale l’elenco di input e output della fase di LCI viene sostanzialmente tradotto in impatti potenziali, aggregati sotto diverse categorie.

FASE 4: Interpretazione.

L’Organizzazione internazionale per la standardizzazione ha definito i seguenti due obiettivi dell’interpretazione del quadro di valutazione del ciclo di vita:

  • Analizzare i risultati, giungere a conclusioni, spiegare i limiti e fornire raccomandazioni basate sui risultati delle fasi precedenti del Life Cycle Assessment e riferire i risultati dell’interpretazione del ciclo di vita in modo trasparente;
  • Fornire una presentazione facilmente comprensibile, completa e coerente dei risultati di uno studio LCA Life Cycle Assessment, in conformità con l’obiettivo e la portata dello studio.

Oltre a questi step, è possibile riferirsi a specifiche Product Category Rules (PCR). Le PCR vengono solitamente redatte grazie alla collaborazione di industrie, centri di ricerca e università ed esperti di settore e vengono poi validate da un comitato direttivo scelto dall’organo che deterrà il copyright delle PCR stesse (solitamente un Programme Operator responsabile della pubblicazione di Environmental Product Declaration, oppure il Joint Research Centre della Commissione Europea).

Le PCR forniscono linee guida specifiche a seconda delle diverse tipologie di prodotto, per uniformare le analisi e renderle maggiormente significative. Solitamente, suggeriscono quale unità funzionale adottare, quali fasi del ciclo di vita sono più rilevanti e quali devono essere obbligatoriamente incluse nell’analisi. Inoltre, indicano quali indicatori è opportuno considerare, quali proxy e assunzioni possono essere utilizzati in caso di indisponibilità dei dati, così come quali cut-off sono ammessi. Infine, alle volte, forniscono anche le formule da applicare per la quantificazione dei consumi durante la fase d’uso e per la modellizzazione del fine vita.

Per eseguire le analisi Life Cycle Assessment (LCA) esistono software e soprattutto database dedicati. I database vengono utilizzati per modellizzare il prodotto o il processo considerati, a supporto delle analisi. Una volta costruito il modello, è possibile calcolare gli impatti potenziali e scegliere il metodo di valutazione più adatto.

LIFE-CYCLE ASSESSMENT ALL’INTERNO DEL CONTESTO DELLE POLICIES EUROPEE.

LCA – Life Cycle Assessment è una delle metodologie che permette di implementare a livello operativo il Life Cycle Thinking (LCT). Questo permette di andare oltre la tradizionale attenzione limitata al sito di produzione e ai processi produttivi, per includere gli impatti ambientali associati all’intero ciclo di vita.  Gli obiettivi principali del Life-Cycle Thinking sono ridurre l’uso delle risorse e le emissioni di nell’ambiente, ma anche migliorare le prestazioni socio-economiche. Questo può facilitare i collegamenti tra la dimensione economica, sociale e ambientale all’interno di un’organizzazione e attraverso l’intera catena del valore. Questa prospettiva impone quindi passare da una visione lineare a una visione circolare.

Life Cycle Assessment lca - framework Life Cycle Thinking
Figura 1. L’approccio circolare del Life Cycle Thinking (da: https://www.lifecycleinitiative.org/starting-life-cycle-thinking/what-is-life-cycle-thinking/

I primi esempi rilevanti di LCT ed LCA si trovano nel Regolamento Ecolabel  (1992 e 2010) e nella Direttiva Ecodesign (2005, 2009).

Nell’ambito del Green Deal, gli obiettivi di un Life-Cycle Assessment valutano gli impatti ambientali dei modelli di produzione e consumo sia a livello individuale, industriale che nazionale e, successivamente, confrontano la sostenibilità di diversi processi o prodotti.

LCT e l’LCA sono strumenti attuativi per il pilastro ambientale e sono alla base sia del Circular Economy Action Plan (CEAP) che della strategia Farm to Fork, così come di molte altre tematiche della Commissione Europea.

Prima ancora del Green Deal, l’lca è stato al centro di politiche che riguardano alcuni settori come:

  • Packaging
  • Smaltimento dei rifiuti
  • Acquisti pubblici (GPP)
  • Plastiche

Tuttavia – benché contribuisca alla definizione di criteri nell’ambito delle politiche pubbliche e non solo – l’LCA è semplicemente uno strumento di supporto alle decisioni e non un mezzo decisionale vero e proprio. È necessario utilizzarlo in combinazione con altre leve per arrivare a identificare le aree di potenziale miglioramento.

La Commissione, sempre tramite il JRC, ha anche sviluppato e sta portando avanti degli approcci ancora più specifici per misurare l’impronta ambientale di prodotti e organizzazioni. Lo fa con l’elaborazione di linee guide specifiche, PCR armonizzate e metodologie di impatto: la Product Environmental Footprint (PEF) e l’ Organisation Environmental Footprint (OEF).

PEF e OEF, che sono sempre applicazioni della metodologia LCA, sono caldeggiate dalla Commissione, che infatti li propone come approcci preferenziali e comuni per misurare le prestazioni ambientali (Commission Recommendation 2013/179/EU ).

Per contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati, specialmente per quanto riguarda l’impegno verso una produzione e un consumo più sostenibili, il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea (CE) ha sviluppato e reso disponibili piattaforme informative (EPLCA), in cui gli impatti ambientali associati al consumo europeo possono essere misurati e valutati nel tempo sia a livello nazionale che individuale, adottando l’LCA come metodologia di riferimento.

Valutare l’impatto ambientale dovuto al consumo di beni e servizi è un passo cruciale verso il raggiungimento dell’obiettivo di uno sviluppo sostenibile relativo alla produzione e al consumo responsabili (SDG 12). Oltre a utilizzare l’LCA come lo strumento alla base di questa valutazione, sono anche state collegate diverse categorie di impatto utilizzate nei Life Cycle Impact Method (LCIA), con altri 5 SDG.

life-cycle assessment lca- panoramica SDGs

Figura 1. Panoramica del nesso tra SDGs e categorie di impatto LCA. Da: https://eplca.jrc.ec.europa.eu/uploads/ConsumerFootprint_BoP_Food.pdf

Tutto questo si riflette anche nelle politiche nazionali, che sono il frutto delle linee scelte dall’Europa. Per esempio, l’anno scorso, in Danimarca, a seguito di numerosi casi che hanno portato a multe consistenti per affermazioni giudicate come “greenwashing”, il “Consumer Ombudsman” – un’autorità pubblica indipendente che vigila sul rispetto della legge danese in materia di marketing – ha rilasciato una “Guida rapida” dove è scritto che le dichiarazioni ambientali devono essere supportate da una documentazione che deve contenere un’analisi life-cycle assessment.

LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA): I PRINCIPALI VANTAGGI

Ad oggi, numerose aziende adottano già l’approccio del ciclo di vita nel quadro di valutazioni e percorsi di sostenibilità.

Gli studi LCA sono sempre più utilizzati dall’industria, con un trend in rapida crescita, con l’intento di raggiungere diversi obiettivi:

  • Ridurre gli oneri ambientali complessivi durante l’intero ciclo di vita di beni e servizi
  • Migliorare la competitività dei prodotti dell’azienda e nella comunicazione con gli enti governativi
  • Migliorare la progettazione del prodotto, ad esempio la scelta dei materiali, la selezione delle tecnologie, i criteri di progettazione specifici e quando si considera il riciclaggio (il cosiddetto Ecodesign)
  • Consentire un Benchmarking delle opzioni del sistema di prodotto e quindi supportare il processo decisionale di acquisti e investimenti tecnologici, sistemi di innovazione, ecc.

Il vantaggio dell’LCA è che fornisce un unico strumento in grado di fornire informazioni sui compromessi a monte e a valle associati alle pressioni ambientali, alla salute umana e al consumo di risorse, fornendo metriche e KPI si cui basarsi.

Le misurazioni quantitative derivanti dall’LCA, permettono infatti di identificare, quantificare e monitorare con trasparenza e precisione gli obiettivi di miglioramento.

Queste informazioni su macro scala completano altre valutazioni sociali, economiche e ambientali.

Come abbiamo già detto prima, l’impiego del Life Cycle Assessment a scopo comparativo, permette di effettuare valutazioni di Ecodesign, fornendo quindi un importante strumento di supporto alle decisioni.

Il Life Cycle Assessment è anche lo strumento pratico di numerose certificazioni ed etichette ambientali come:

Come ultimo, ma sicuramente non meno importante beneficio, l’LCA può servire a misurare il proprio posizionamento e l’eventuale allineamento rispetto ad alcuni criteri richiesti dalla Tassonomia Europea, dai principi di DNSH associati e da alcuni bandi di gara.



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